Come migliorare la classe energetica della tua casa?

25/05/2023

Oggigiorno, i lavori di ristrutturazione di un’abitazione sono prevalentemente incentrati sull’efficienza energetica e sui metodi per rendere la casa in questione ecosostenibile e rispettosa dell’ambiente.
A causa della difficile situazione economica nella quale molte famiglie versano, risparmiare sulle bollette energetiche è diventata senza dubbio una priorità.
D’altronde, si sa che ristrutturare casa rappresenta un investimento degno di nota che potrebbe comportare delle frenate considerevoli in fase di ottenimento del preventivo; tuttavia, è altrettanto opportuno tenere in considerazione l’eventuale rientro dall’investimento che si può ottenere qualora si opti per una rivalutazione dell’immobile grazie alle metodologie per renderlo efficiente a livello energetico.
Secondo alcune stime, infatti, trasformare la propria abitazione dalla classe G alla A consente di risparmiare migliaia di euro ogni anno, oltre all’inevitabile aumento del valore dell’immobile che potrebbe renderlo appetibile sul mercato qualora si decidesse di venderlo.
Ma quali sono alcune metodologie per efficientare la propria abitazione?
Esaminiamone alcune in questa breve ma interessante guida!

La tecnica dell’insufflaggio come metodo per isolare la propria casa

Un primo intervento di riqualificazione energetica che si può tradurre in realtà per cercare di ottenere la classe energetica A4, la più alta prevista dalle legge, è l’applicazione della tecnica dell’insufflaggio: di cosa si tratta?
Per capirlo, è necessario dapprima considerare l’antico metodo di costruzione delle case: negli anni ’60 e ’70, si era soliti costruire le abitazioni dotandole di un’intercapedine interna che si pensava fosse una metodologia utile per cercare di intrappolare dell’aria ferma nelle pareti in modo tale da migliorare il comfort abitativo.
Grazie ai recenti studi e test, si è scoperto che questo antico metodo era assolutamente inutile e non funzionante!
Oggi, isolare le pareti della propria casa è possibile mediante la tecnica dell’insufflaggio, ideale per tutte quelle costruzioni residenziali realizzate mediante la tecnica dell’intercapedine interna.
Sostanzialmente, si tratta di una tecnica che si basa sull’iniezione di materiale isolante all’interno dell’intercapedine stessa in modo tale da ricreare una sorta di cappotto interno.
Questa è senza dubbio una soluzione estremamente veloce, non invasiva dato che si avvale di pochissimi buchi alle pareti che, in seguito, verranno stuccati e rifiniti per potersi integrare con la struttura portante della casa, nonché particolarmente economica, dato il costo davvero esiguo e decisamente minore rispetto alla spesa totale che si dovrebbe sostenere, ad esempio, con l’applicazione di un cappotto termico esterno o interno.

Quanti gradi si recuperano con l’insufflaggio?

Molte persone, prima di affidarsi alla tecnica dell’insufflaggio per isolare le pareti interne della propria abitazione, si chiedono quanti siano effettivamente i gradi che si possono recuperare tramite tale tecnica.
Secondo alcune stime, il guadagno termico potrebbe oscillare dall’1 ai 4 gradi circa, in base alla metratura della superficie isolata, allo spessore di vuoto presente e al materiale isolante utilizzato.

Quante classi energetiche si guadagnano con l’insufflaggio?

Mediamente, a seconda della profondità delle intercapedini, l’insufflaggio potrebbe far guadagnare all’immobile in questione ben 2 classi energetiche, efficientandolo in modo considerevole e consentendo al proprietario di risparmiare notevolmente sulle spese in bolletta.

La coibentazione del tetto

Oltre alla tecnica dell’insufflaggio, è possibile efficientare la propria abitazione anche coibentando il tetto, procedura che diviene indispensabile per ripristinare l’equilibrio termico negli ambienti del sottotetto dopo l’isolamento delle pareti verticali.
I costi di tali lavori di riqualificazione energetica possono variare a causa di molteplici fattori da tenere in considerazione: ad esempio, i costi potrebbero essere contenuti se il tetto è in legno ed è in buono stato, condizione che permetterebbe semplicemente una manutenzione accurata senza il bisogno di un rifacimento completo.
Nel caso contrario, sarebbe necessario sostituire interamente il tetto pensando ai pacchetti coibentanti, disponibili in una moltitudine di tipologie diverse, come il tetto ventilato, microventilato o non ventilato.
Nello specifico, il tetto coibentante ventilato è un’opzione davvero molto efficace, dato che integra la realizzazione di una camera d’aria ventilata che consentirà all’aria di garantire una temperatura ottimale nella struttura sottostante in base alle stagioni dell’anno.
Qualora l’ambiente del sottotetto non sia abitabile, si potrebbe prendere in considerazione l’opzione di coprire il solaio con delle lane, delle schiume coibentanti, o della fibra di cellulosa, intervento che comporterà delle spese minori senza rinunciare all’efficacia della procedura.

Quanti classi energetiche si guadagnano con la coibentazione del tetto?

Esattamente come per l’applicazione della tecnica dell’insufflaggio, anche mediante la coibentazione del tetto è possibile guadagnare delle classi energetiche.
Secondo alcune stime, il salto potrebbe rivelarsi di 3/4 classi, con un risparmio davvero degno di nota che consentirebbe di decrementare i consumi e i conseguenti costi energetici di circa il 30-50%.

La sostituzione degli infissi

Le soluzioni per il risparmio energetico non sono finite qui: un’ulteriore opzione a disposizione di coloro che vorrebbero efficientare la propria casa è la sostituzione degli infissi, le componenti più vulnerabili di un’abitazione.
Dalle finestre, infatti, esce il più grande quantitativo di energia termica prodotta e, in caso contrario, esse permettono l’entrata del caldo e del freddo dall’esterno.
Nel sostituire gli infissi, tuttavia, è necessario prendere in esame quelle che sono le inerzie termiche dei serramenti e dei vetri che, se sommate, darà come risultato l’inerzia termica totale.
Ad oggi, le tipologie di infissi tra le quali scegliere sono moltissime e variano in base alle fasce di prezzo, ai vantaggi e agli svantaggi nonché ai materiali utilizzati.
Ad esempio, si può optare per dei serramenti in PVC, in alluminio o con delle composizioni ibride, ossia ottenute dall’unione dei due materiali.
Ognuna delle opzioni possiede dei precisi pro e contro che indirizzano il proprietario di un immobile verso una scelta ben ponderata: si può optare anche per dei serramenti in legno alluminio che donano naturalezza e bellezza allo stesso.
Considerare questi fattori specifici permetterà di effettuare una scelta che si adatti perfettamente alle proprie esigenze, riqualificando casa ed efficientandola energeticamente per dei consumi ridotti e per delle spese in bolletta decisamente più contenute.

Quante classi energetiche si guadagnano sostituendo gli infissi?

Con la sostituzione degli infissi è possibile fare un salto di classi energetiche davvero considerevole; tuttavia, ciò dipende dalla tipologia di serramenti installati e dall’eventuale combinazione di materiali selezionata.
In linea generale, degli infissi dalle alte prestazioni energetiche possono regalare all’abitazione di riferimento un salto di un paio di classi.

Insomma, efficientare casa è sicuramente un’opzione saggia per vedere un drastico calo delle spese in bolletta con un conseguente innalzamento delle prestazioni energetiche: in questo modo, i lavori di ristrutturazione verranno ripagati a favore di un risparmio economico considerevole!

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