Helty Flow: il sistema di VMC che limita la diffusione di virus

11/07/2015

Smartedil ti aiuta a rendere sana la tua abitazione

Mi capita spesso di consigliare isolanti naturali per la realizzazione di un intervento di risparmio energetico. Sempre più persone stanno capendo l’importanza di questa scelta rispetto ad altri materiali, non naturali, presenti in commercio. In questo articolo andremo a capire quanto i materiali che costituisco la nostra casa vanno a influire sul nostro benessere, sulla nostra salute, sulla nostra produttività.

Di norma, trascorriamo la maggior parte del nostro tempo all’interno di edifici, in casa o al lavoro, o a scuola nel caso dei più piccoli. È evidente che l’ambiente in cui viviamo, lavoriamo, studiamo influisce molto su di noi e sulla nostra salute.

In che modo l’ambiente può condizionare la salute?

Se vivi in una casa costruita a partire dagli anni Cinquanta, probabilmente sai che i materiali che la compongono sono ricchi di sostanze tossiche e nocive per noi, sostanze che, giorno dopo giorno, si propagano negli ambienti in cui viviamo o lavoriamo.

Non solo, il modo di costruire di quegli anni implica anche altre problematiche come, per esempio, la presenza di umidità e di muffe. Tutti fattori, questi, che comportano delle conseguenze negative sulla nostra salute: dalle allergie, alle intossicazioni, fino alle infezioni.

Probabilmente non lo sai, ma dal 1983 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto la sindrome da edificio malato, vale a dire una serie di patologie che derivano dal microclima presente all’interno di un ambiente e dalla presenza di sostanze tossiche derivanti dai materiali utilizzati per la costruzione.

I maggiori responsabili di questa sindrome sono i materiali sintetici nelle finiture e negli arredi, la scarsa illuminazione e ventilazione dei locali, la presenza di muffe e di Componenti Volatici Organici (VOCs) presenti in vernici e colle, che fanno parte delle nostre costruzioni ma anche di insetticidi, mobili, tessuti, stampati e prodotti per pulire la casa.

Le conseguenze di questa sindrome sono per lo più mal di gola, raffreddori, irritazione agli occhi, naso e gola, mal di testa, nausea, vertigini e asma.

Questi sintomi, secondo i dati ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpiscono il 20% della popolazione occidentale a causa dei fattori inquinanti presenti all’interno delle abitazioni o dei luoghi di lavoro.

La sindrome dell’edificio malato, dunque, è la conseguenza dei materiali e delle tecniche utilizzate per costruire l’edificio.

Come abbiamo già detto, trascorriamo la maggior parte del nostro tempo all’interno di spazi chiusi, perciò la salubrità di questi ambienti diventa fondamentale.

Se pensiamo al patrimonio edilizio italiano, tra i più vecchi d’Europa e realizzato per lo più a partire dagli anni Sessanta quando c’è stato il boom edilizio, possiamo dire che la maggior parte delle case, dei capannoni, degli uffici e dei negozi è stato costruito con materiali che emettono sostanze tossiche, perché al tempo questa era la norma.

Inoltre, come già sai, gli edifici costruiti in quegli anni non sono stati realizzati con le stesse accortezze degli edifici di oggi, quindi presentano il problema della muffa che contribuisce all’insalubrità dell’aria interna, che viene poi respirata.

Alcuni di questi edifici non sono neppure stati progettati per garantire una corretta e sufficiente ventilazione degli ambienti.Pensiamo sopratutto ad alcuni ambienti di lavoro. Il fatto che l’aria interna, contaminata da numerose sostanze tossiche, non possa essere espulsa all’esterno e correttamente ricambiata, aggrava il problema.

Dobbiamo fare attenzione ai materiali che si utilizzano in edilizia perché, assieme alla mancanza di isolamento e alla scorretta ventilazione dei locali, sono la causa principale dei disagi e delle patologie scaturite dalla sindrome da edificio malato.
Studi recenti negli Stati Uniti hanno rilevato che il 50% di problemi di salute degli impiegati americani è imputabile proprio alla sindrome da edificio malato.

Da un lato, oggi, in Europa ci sono una serie di direttive volte al risparmio energetico che condizionano il clima e il comfort all’interno degli edifici.

Purtroppo la maggior parte degli operatori nel settore del risparmio energetico non fa attenzione e continua a proporre materiali sintetici, dalla ridotta traspirabilità e realizzati con prodotti chimici dannosi per la salute.

L’uso non consapevole di prodotti sintetici, anche per l’isolamento degli edifici, assieme alla scarsa ventilazione degli ambienti domestici, trasformano la casa in una trappola per la nostra salute, anziché essere il luogo del benessere nostro e della nostra famiglia.

L’uso di materiali naturali: la via verso il nostro benessere.

Purtroppo ci sono realtà, anche conclamate, che, ignare, proclamano l’isolamento dell’abitazione senza badare alla naturale traspirabilità degli elementi che compongono la casa.

Mi spiego meglio:
Tutti conosciamo grandi realtà che, nonostante l’aumento della sensibilità delle persone che ristrutturano o costruiscono da zero la loro casa, continuano a schierarsi contro la traspirabilità e la naturalità dei materiali da costruzione.

Propongono edifici sigillati, costruiti e isolati con materiali di origine petrolchimica e snobbano il concetto della casa che respira.

Come sai, la casa è la nostra terza pelle. Noi stessi scambiamo con l’ambiente esterno sudore, ossigeno, scorie attraverso la nostra pelle che è traspirante per la numerosa presenza di pori e ghiandole sudoripare.

Per lo stesso motivo è importante che i vestiti che indossiamo (la seconda pelle) siano traspiranti, ossia non frenino il continuo passaggio di sostanze tra dentro e fuori favorito dalla pelle.

Provate a pensare di essere vestiti o completamente avvolti da nylon: che sensazione vi dà? Sicuramente negativa.

Allo stesso modo la casa deve essere costruita in modo tale da favorire il passaggio dell’umidità e di altre sostanze da dentro a fuori, come una terza pelle appunto.

Se fai uso di alcuni materiali naturali le pareti e il tetto della casa ti aiuteranno a eliminare l’umidità e, grazie alla ventilazione, elimineranno anche quelle sostanze nocive presenti all’interno degli ambienti, dovute ad alcuni arredi o ad alcuni materiali da costruzione di origine chimica e quindi contribuiranno a rendere la tua casa più sana.

Come far respirare la casa?

Ecco che allora, quando isoliamo un’abitazione dobbiamo scegliere il materiale non solo in base alle caratteristiche di isolamento ma anche in base alla traspirabilità.

Come sai bene, ci sono realtà anche famose e importanti, che non tengono in nessun conto questo aspetto della traspirabilità che invece è fondamentale per la tua salute e quella della tua famiglia.

Spesso portano avanti la teoria dell’assoluta sigillatura degli edifici per ridurre al massimo le dispersioni e propongono materiali quali polistirolo e polistirene, che sono di origine petrolchimica.

Materiali che vengono consigliati persino per il cappotto termico interno, ossia posati all’interno dell’edificio.

Come sai, i materiali di questo tipo contribuiscono a immettere negli ambienti sostanze nocive e pericolose per la nostra salute.

Inoltre, non permettono la traspirabilità del muro sia se posizionati sulla faccia interna, sia su quella esterna del muro.

Invece, quando un materiale è più traspirante favorisce il passaggio di vapore acqueo e quindi di umidità dall’interno verso l’esterno, migliorando il clima dentro all’abitazione e limitando la formazione di muffa, e così tutti possiamo stare meglio.

Come abbiamo detto più volte, quando ci troviamo di fronte a una casa già esistente, come ad esempio una casa anni Ottanta, anche applicando il cappotto non possiamo essere sicuri di correggere tutti i ponti termici.

I ponti termici sono punti in cui si riscontra una maggiore fuoriuscita di calore da dentro la casa verso l’esterno e, quindi, la parete in quel punto avrà una temperatura superficiale inferiore.

Questo comporterà la condensazione dell’umidità interna, che da gas passa allo stato liquido e si deposita sotto forma di goccioline sulla parete che, una volta bagnata, permetterà il proliferare della muffa.

Dato che, quando ristrutturiamo, nella maggior parte dei casi non abbiamo la possibilità di correggere tutti i ponti termici, dovremmo cercare di favorire l’eliminazione dell’umidità interna in tutti i modi, anche attraverso i muri.

Quindi, dovremmo scegliere un isolante con elevata traspirabilità: un isolante naturale.

Consideriamo il polistirene: devi sapere che in media è 20 volte meno traspirante di un muro in mattoni e, di conseguenza, farà da barriera al naturale passaggio dell’umidità da dentro a fuori.

Se mi segui da un po’ sei sensibile a queste problematiche. So che per te non è sempre facile scegliere cosa fare e me ne rendo conto.

Molti ti avranno consigliato di isolare la tua casa magari con del polistirolo, ma questa scelta non ti convince e vuoi avere delle opzioni in più che nessuno fino a ora è riuscito a darti.

Ovviamente, hai a cuore la tua salute e quella della tua famiglia e sei alla ricerca del benessere, di rendere la tua casa più sana, oltre a cercare di risparmiare nei consumi energetici e non sei disposto a mettere in gioco la tua salute per risparmiare sul materiale isolante da installare.

Ti potrà capitare di trovare persone che, nonostante lavorino nell’ambito del risparmio energetico, considerano importante solamente quanto possono far risparmiare ai loro clienti, senza ascoltarli. Per noi è diverso.

L’obiettivo è bilanciare sulla tua casa il risparmio sulle bollette con la tua salute e il tuo benessere.

È bello, giorno dopo giorno, veder crescere la sensibilità delle persone verso questo argomento ed io cerco di aiutarle in questo.

fonte di ispirazione
www.progettobiocasa.com
Marta Capitello

CONTATTACI




    NEWSLETTER